Un po' cazzeggio e un po' no, dipende dal giorno

Diritto allo sciopero


Dirò una cosa impopolare ma io lo abolirei per i dipendenti pubblici e per quelli che pur lavorando in una S.p.A. sono praticamente pubblici (Ferrovie, atac a Roma, ecc)

Non lo abolirei perchè voglio loro tappare la bocca ma per l’inutilità del gesto.

Mi spiego.

Se io dipendente privata, faccio sciopero creo alla mia azienda un danno economico per la mancata produzione. Se un dipendente pubblico sciopera chi ci rimette è l’utenza e non il datore di lavoro che continuerà a sbattersene altamente dei miei cortei/scioperi.
Penso ai prof e gli studenti (il programma a fine anno deve essere terminato con o senza scioperi, gli esami non sentono storie e nemmeno le promozioni/bocciature)
Penso ai trasporti (il grosso dell’utenza viaggia in abbonamento, l’azienda non ne risente, si incazzano solo i pendolari)
Penso ai medici (magari stira le zampe qualcuno ma le visite saltate saranno riprenotate e spesso i ticket già pagati)

Ecco direi che è arrivata l’ora di inventarsi un altro modo per far sentire la propria voce, qualcosa che colpisca il datore di lavoro e non l’utenza anche perchè in questi esempi l’utenza poco può fare…

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Commenti su: "Diritto allo sciopero" (19)

  1. Capisco il senso di quello che dici, ma la questione è complessa. Si sciopera infatti per creare un disagio sia economico, sia sociale (quindi all’utenza – perché si renda conto del problema).
    L’idea è che non si ottiene qualcosa solo attraverso il ricatto economico, ma anche e di più con la spiegazione socio-morale: “io rinuncio a un giorno di stipendio e ti faccio provare un disagio affinché anche tu, che non sai niente della mia condizione lavorativa, protesti insieme a me per ottenere quello che chiedo” (esempio scolastico: non svolgo il programma perché tu capisca che non mi puoi pagare questa cifra miserabile al mese). Da questo punto di vista, in realtà non sono così sicura che anche il ricatto economico nei dipendenti pubblici non vada in quella stessa direzione: “caro stato, cioè cari concittadini, io sciopero e mi creo un disagio economico individuale e poi ne ricreo un altro a tutti noi – in questo non è vero che non c’è perdita per lo stato: gli scioperi dei trasporti il venerdì per esempio incidono più sui biglietti che sugli abbonamenti, per tacere della questione delle parastatali).
    Non so: ripeto, capisco quel che dici, ma credo che non sia il diritto di sciopero, ma le modalità in cui praticarlo, rilanciandolo in modo nuovo. Più facile a dirsi che a farsi, lo so… 😦

    ps. scusa la lunghezza…!

  2. per quanto riguarda la scuola, posso dirti che sono al 100% d’accordo, anche perché ormai lo sciopero è un’arma spuntata, anche perché è stato usato troppo speso a sproposito: scioperi il venerdì o in concomitanza di ponti, troppi scioperi riusciti a metà…
    senza contare che o si bloccano le scuole patrie per una settimana intera o il disagio all’utenza (soprattutto nei gradi superiori) è davvero minimo…

  3. mo’ perché mi modera?! 😦

  4. non ho nemmeno letto i commenti ma li ho approvati, ora vado a vedere che gli è preso! e poi torno

  5. ‘povna e tu sei così ottimista da credere che un pendolare sfiancato dal decimo sciopero da settembre si soffermi alla questione morale?
    O un paziente che dopo sei mesi di attesa vede saltare la visita o la tac per lo sciopero?
    Gli studenti che scioperano passano per fankazzisti…

    Noisette puoi bloccare le scuole per un mese, ma a fine anno le V avranno l’esame e quindi vi troverete in pomeriggi carbonari a correre ai ripari.

    E’ per questo che dico che nel pubblico impiego se non abolito non vada adottato…

  6. Beh, a parte il fatto che sì, è noto, sono ottimista. io credo che il pendolare sfiancato dal decimo sciopero in un paese in cui il rapporto tra concittadini sia normale (esempio: in Francia) si ferma e dice: “minchia, se sono dieci giorni che quello sciopera significa che ha devoluto alla causa un terzo del mensile, fammi un po’ vedere perché sciopera, va’ là…”.
    (infatti io l’ho fatto, in vita mia…! :-D)
    Detto questo io dicevo come è nato e i motivi per cui secondo me non va abolito né non adottato. Vanno cambiate le modalità, il che è altra cosa (per esempio: se posso capire che lo sciopero del trasporti il venerdì sia cosa che va a incidere sui fine settimana, dunque ha un senso, quanto diceva la Noisette sugli scioperi scolastici il venerdì è cosa stra-nota).
    Lo sciopero a oltranza a scuola funziona(va), eccome: tanto è vero che dopo l’ultimo epico (1985) non solo è stato introdotto l’ordine di servizio e il divieto dello sciopero a oltranza per quelli di ruolo, ma chi scioperava ha ottenuto ciò che voleva (doppio canale a go go e assunzioni deliranti). Proprio per questo sono d’accordissimo, lo ripeto, sul fatto che si debba ripensare. Ma non so se il divieto sia la strada. (In realtà una cosa da dire potrebbe essere che ci sono talmente tante cose organizzate ad minchiam che lo sciopero è un’arma spuntata perché è come svuotare il mare col cucchiaino: se si accettasse di fare riforme severe ma investendo in certi settori, forse si userebbe meno ad minchiam o si potrebbe davvero vietare là dove è pleonastico e massimalista…). Sì, lo so. Sono di nuovo ottimista e di nuovo logorroica: scusa!

  7. Il pendolare si sfianca dopo 10 giorni consecutivi di sciopero… spalmati in tre mesi bestemmia solo in ostrogoto, oltretutto nei rimanenti giorni di non-sciopero viaggia se possibile anche peggio quindi per non fare torno a nessuno maledice tutti.
    E’ la giornata di sciopero generale che mi perplime, che rompe solo a chi la vive (99 su 100 Roma)

  8. su quello sono d’accordissimo: ma infatti l’Italia è il paese dei campanelli: in 9 casi su dieci lo sciopero ad oltranza è vietato direttamente o annullato dalla precettazione!

  9. Anonimo SQ ha detto:

    In un mondo ideale, dove lavoratori (e sindacati) e datori di lavoro siano pieni di buon senso e di buona volontà, non ci sarebbe bisogno di mezz’ora di sciopero, ovunque.

    Purtroppo le regole base sono la legge del più forte, e quella del Menga. In un mondo siffatto, come dice il padrone di WallMart, “la lotta di classe esiste eccome, e noi ricchi la stiamo vincendo !”. E chi è più forte, il datore di lavoro, o il lavoratore ? Se abolisssimo i contratti nazionali, ed ognuno (alla Oscar Giannino) dovesse contrattare il suo stipendio, come finirebbe ?
    E allora, che si fa, e come si fa, viv, a non farsi portar via tutto, un poco alla volta ? Si aspetta, si accetta, si subisce, si torna ai bei tempi dei padroni delle ferriere e poi ?

    Io credo che si viva nel meno peggio dei mondi possibili, se va bene.

    Anonimo SQ

  10. Anonimo credo tu non abbia percepito il tono provocatorio che il post voleva avere.
    Non era abolizione fascista del diritto allo sciopero ma la mera considerazione dell’inutilità dello stesso nelle forme dell’impiego pubblico…

    • Anonimo SQ ha detto:

      Lo so, paradossalmente nei servizi di trasporto, oltre che a risparmiare gli stipendi, essendo costituzionalmente in perdita, a non far muovere i bus il datore non solo non ci perde, ma ci guadagna due volte !

      E allora, come facciamo ? Quel che ci spetta come lo otteniamo ? Temo che povna abbia ragione.

      (Io ‘sto ritornello che lo sciopero dei servizi dovrebbero proibirlo lo sento sempre dire da quelli che vorrebbero i dipendenti pubblici impossibilitati non dico a scioperare, ma anche a protestare, come i poliziotti una volta. Brunetta docet, ho colleghi entusiasti di lui …non ti dico poi leghisti ed i PdLini di destra, alla Sacconi, qui in Veneto ne abbiamo una riga ben lunga)

      Anonimo SQ

  11. sono in difficoltà: sono daccordo (in teoria) con povna e sono daccordo (nella pratica con vnnvvvn).

    sono mesi che mi sto chiedendo (scrivendo e riscrivendo un post fermo ai semafori) come si possa oggi rinnovare le forme di protesta.
    penso agli studenti, agli indignati, ma anche alle proteste classiche di lavoratori, categorie, ecc…
    la questione è: ma – tolte le grandi lotte del passato – da decenni quali e quante di quete proteste, scioperi, manifestazioni hanno realmente prodotto effetti?
    il rischio inflazione (vedi i digiuni di pannella) è reale (“un’altra manifestazione!” “un altro sciopero?!”… persino brignao ci scherza su nel suo spettacolo, e la gente – incolpevolmente – ride).
    se troppi parlano, nessuno ascolta. effetto saturazione.
    e quindi?
    eh.
    e quindi, non lo so…
    ci sto pensando…

    ciao
    e complimenti sia per il blog che per il vademecum fool proof.

    il PdM

  12. Chiariamo una cosa… l’abolizione non deve essere di Stato.
    Dovrebbero essere i sindacati ad abolirlo, forse sta parte non era chiara
    Benvenuto PdM 🙂

    • grazie 🙂
      sì, per me era chiara, tanto che mi ricollegavo alla chiusa del tuo post “impopolare” e più che di abolizione, io parlerei di pensionamento per inefficienza e di sostituzione con nuove e più efficaci … azioni.
      ciao

  13. Invece dello sciopero, fare gli straordinari. Gratis.
    “Se uno ti costringe a fare un miglio, tu fanne con lui due”
    Non so se funziona, però una cosa so… finora nessuno ci ha mai provato. Proviamoci! 🙂

  14. @nihilialieno: ne faccio – anche in forma provocatoria di protesta come tu suggerisci – tonnellate da anni. non mi pare che funzioni (e, sia chiaro, non sto parlando del lavorare in più, sto parlando di messe a verbale e protocollate e dichiarate in collegio, cdc e c d’i come forma di protesta)

  15. Povna credo che Nihil parlasse di Messe e basta 😛

    @Nihil guarda che secondo me si incazzerebbe anche tuo Marito…:-D

    • straordinari gratis? so che c’è parecchia gente che li fa, spinta da motivazioni decisamente meno nobili…. mero istinto di sopravvivenza… :-/ ( e non sciopera, proprio perché in aziende private, per lo stesso tipo di istinto….)

  16. Anonimo SQ ha detto:

    @ povna
    @ viv

    Se è per questo, io da anni mi trovo a dover scioperare con il dovere morale, grazie alle disposizioni del mio rettore, di far lezione ugualmente, per non penalizzare ulteriormente gli studenti, già troppo penalizzati. Sarebbe infatti sostanzialmente impossibile recuperare in altre date le lezioni perse.
    Così mi ritrovo regolarmente a pagarmi di tasca mia il lusso di scioperare…(visto che ti trattengono il lordo, poi, mi costa una volta e mezza quel che guadagnerei da crumiro).
    Eh, son soddisfazioni…

    Anonimo SQ

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