Un po' cazzeggio e un po' no, dipende dal giorno

Articoli con tag ‘pendolarismo’

Ieri pomeriggio


In questa settimana di transizione sul treno, normalmente modello tetris, si viaggia quasi a livelli umani.
La mia collega e io ottieniamo due posti a sedere, nei quattro sedili davanti ci sono una signora sulla quarantina, un bambino tra i cinque e i sette, una signora più grande probabilmente la nonna. Il quarto sedile è occupato da buste di varie dimensioni e il corridoio parzialmente dalla loro valigia.
Il treno si riempie, quattro ragazze di ritorno da un Capodanno fuori sede devono passare nell’altro scompartimento con le loro valigie. Non c’è spazio. Chiedono alla signora di lasciare libero il passaggio e lei con molta naturalezza risponde che non sa dove mettere la valigia si facessero aiutare da qualcuno. Cosa che incredibilmente accade senza che nessuno sfanculasse la signora. Le quattro valigie vengono alzate di peso, fatte scavalcare e riprendono la loro via.
Arriva un signore che molto educatamente chiede se il posto è libero. Nasce un diverbio, in cui il signore ha tutte le ragioni del mondo a chiedere il posto, chiama in soccorso anche il capotreno ma nessuno riesce a far liberare il posto.
Non riporto l’intero dialogo perchè sarebbe troppo lungo vi riassumo.
Il signore e il capotreno hanno detto a intervalli regolari più o meno così:”Mi scusi signora ma il posto è fatto per le persone i bagagli li deve mettere nella cappelliera o sotto il sedile”
La signora ha risposto:
“Non posso mettere le buste sotto il sedile c’è del cibo”
“Non posso mettere le buste nella cappelliera ci sono i giocattoli del bambino e si rompono”
“Non posso metetre le buste nella cappelliera perchè sono bassa”
“Non posso togliere le buste è da stamattina che viaggio”

A Ciampino sono scesa e ho lasciato il mio posto al signore che basito mi guardava.
Se la signora avesse preso il treno in un normale giorno da pendolare sarebbe finita fuori al finestrino lei, le valigie, le buste, la nonna e pure il bambino.

Mi permetto una nota a margine: la signora era straniera, forse dell’est. Se qualcuno di fosse permesso di alzare la voce sarebbe probabilmente stato tacciato di razzismo (cosa non del tutto esclusa in un ipotetico racconto vittimistico della signora). Non si è trattato di razzismo ma solo di maleducazione ed egoismo.

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Ma dimmi tu!


Ieri.
Stazione Termini. Ore 13.52.
Devo prendere il treno, trovo 6 macchinette obliteratrici guaste.
Salgo sul treno e cerco il CapoTreno, trovo il Macchinista:
IO:"Buongiorno, scusi, ho trovato 6 macchinette obliteratrici rotte, ho il biglietto da timbrare"
M:"Non c'è problema ma deve attendere il CapoTreno io non posso"
IO:"OK"
E mi metto in attesa. Arriva.
IO:"Buongiorno, scusi, ho trovato 6 macchinette obliteratrici rotte, ho il biglietto da timbrare"
CT:"Non c'è problema, si sieda poi vengo io"
Malfidata come sono resto nei paraggi della testa del treno.
Parte il treno, il CT è in sala-guida, chiuso dentro con il macchinista.
Arriviamo a Capannelle, esce per chiudere le porte, io sono in bella evidenza con il biglietto in mano.
Apre, chiude, il treno riparte.
Arriviamo a Ciampino.
Scendo e lo aspetto.
IO:"Scusi mi deve obliterare il biglietto" (sono già sul marciapiede)
CT:"ehehhe non fa niente, vada"
Lo guardo torva e strappo il biglietto, non obliterato, davanti ai suoi occhi, poi lo getto in un cestino con gesto plateale.

VOGLIO POTER PARLARE MALE DEI TRENI DEI PENDOLARI STANDO DALLA PARTE GIUSTA E PAGANDO IL BIGLIETTO.

Avevo fretta di tornare a casa altrimenti gli avrei chiesto:"Scusi ma se ero un'ispettore in borghese?"

Dilemmi


Stamattina il treno maledetto è arrivato in ritardo di 15 minuti e per giunta ci ha lasciati alle Laziali (per chi non è pratico è un chilometro di passeggiata per raggiungere la testa dei binari e quindi l'uscita).
Arrivati in stazione una voce ci ha comunicato che le linee regionali saranno oggetto di manutenzione straordinaria.
Vado a vedere e scopro che il treno maledetto è tra quelli interessati.
Prevedono 5 minuti di ritardo.

Il dilemma è:
a- Si aggiungeranno a quello che di norma lo caratterizzano?
b- Arriveremo con soli 5 minuti di ritardo invece dei normali 15?

 

Girl scout 2


Premessa: le parti in rosso sono quelle pensate e non espresse a voce
Prologo: vnnvvvn esce dall'ufficio alle 13.38  e transita in quel della Stazione Termini circa 8 minuti dopo, ha il treno alle 14.17.  All'altezza del binario 19 la intercetta una signora di una settantina d'anni (vnnvvvn ha il treno al 22 ma è abbondantemente in anticipo)

Signora:- exsciusmi, spic inglisc?
Vnnvvvn:- a lidl bit, tel me (ma quanto sei sfigata ad aver trovato me??)
S:- flhvfi vriuà r ovurp TREIN cdpusviuy cyeoby q FLORENS syhcfoibyf fybèoeycè cène TUMMOROW (non solo inglese pure balbuziente??? è uno scherzo di carnevale?)

Segue un dialogo fatto di eh? miei e parole saltellanti sue… mi pare di capire (ma non ci giuro) che ha il biglietto per domani ma vuole partire oggi. Mi illumino di immenso e decido di dirottarla ai quei cosi mobili del freccia rossa che a termini spostano tutti i giorni, mi volto per indicarglielo e un mare di gente mi occulta la vista, ne ho abbastanza dell'attimo di girl scout, non ho voglia di cercare le parole che indicano: quel cazzetto mobile in mezzo ai piedi e con un CAM UID ME risolvo portandocela…

Anche oggi ho fatto la mia buona (buonina) azione quotidiana

P.S. domani mattina privatizzo i files di CP, chi non resiste senza ascoltarla me lo dica

Girl scout


-Signora mi aiuta ad attraversare la strada?
-Eh?
-Signora mi aiuta ad attraversare la strada?
– Venga – e le porgo il braccio
– Mi terrorizza attraversare la strada!
– L'accompagno si appoggi al braccio.

Dentro di me: ti ho fatto attraversare Via Marsala, ti lascio dentro la Stazione Termini, spero che tu abbia trovato qualcuno ad attenderti: dove dovevi andare?