Un po' cazzeggio e un po' no, dipende dal giorno

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Declini


"Maria, lo spazzolino"
Sono circa due ore che sono arrivata a Siena e la frase l'ho sentita una ventina di volte.
Mi siedo di fronte a lei, le prendo le mani nelle mie, nell'inutile tentativo di trasmetterle sicurezza, lei le stringe.
"Nonna dimmi che vuoi"
"Lo spazzolino da denti"
"Te li sei lavati 5 minuti fa i denti"
"Lo so, mica so' scema!, dobbiamo andare via"
"Dove devi andare?"
"Vengono i bambini"
"Sì nonna, vengono ma domani e dormiamo tutti qui, c'è posto per tutti"
"Ah"
Mi attira a sè e mi bacia.

Mi alzo, capisco mia madre che questi siparietti li vive tutti i giorni.

Mio zio mi guarda e dice:"Ti sei commossa!"
"No zio, è la polvere negli occhi…"

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Inside


E' stato un w-e strano, piacevole il sabato pomeriggio ma la sera mi ha lasciato la bocca amara.
Mia nonna ha avuto una serie di "sfarfallamenti" non indifferenti.
C'è l'età, c'è una vita vissuta, c'è di non aver mai messo piede in ospedale, c'è di avere "dolori" da non più di 5 anni, ci sono un sacco di cose a voler rendere ragione al cuore ma quello resta sordo al cervello e non lo vuol sentire!

Mia nonna ha 90 anni*


Il titolo prende spunto da una poesia di E. De Amicis che sabato sarà la terza pagina di un menù.

Perchè sabato è un giorno importante per la mia famiglia, festeggiamo ufficialmente il compleanno della madre di mia madre, ci ritroveremo in tanti figli, generi, nuore, nipoti e pronipoti, sorelle, amici.
Una quarantina di persone.
Qualche anno fa mia nonna aveva espresso, qualora ci fosse arrivata, il desiderio di festeggiare in grande stile questo compleanno.
Nessuna festa per il matrimonio perchè non era ancora finita la guerra, un matrimonio d’amore finito troppo presto che l’ha lasciata vedova a 36 anni, 3 figli di cui due nati dal primo matrimonio di mio nonno e cresciuti come se fossero suoi. Una vita improntata sul lavoro e sul sacrificio, per amore dei figli prima e di noi nipoti dopo.
Ha saputo trasmettere forza, saldezza, valori. Un valore per la famiglia ormai non più comune. Non a caso, sfottendoci gli uni con gli altri, con i cugini definiamo la nostra una famiglia ombrello!

Sabato sarà quindi il giorno di Nonna Pina ma sarà anche quello dei miei genitori. Come ogni anno è arrivata la Trilogia, mia madre festeggia domani l’onomastico (S. Rita da Cascia), domenica in coppia festeggiano i primi 39 anni di matrimonio e lunedì la mamma festeggerà il compleanno

 A mia madre
 

Non sempre il tempo la beltà cancella
O la sfioran le lagrime e gli affanni;
Mia madre ha sessant’anni*,
E più la guardo e più mi sembra bella.

Non ha un accento, un guardo, un riso, un atto
Che non mi tocchi dolcemente il core:
Ah! Se fossi pittore,
Farei tutta la vita il suo ritratto!

Vorrei ritrarla quando inchina il viso
Perchè io le baci la sua treccia bianca,
O quando inferma e stanca
Nasconde il suo dolore sotto un sorriso….

Pur se fosse un mio prego in cielo accolto,
Non chiederei di Raffael D’Urbino
Il pennello divino
Per coronar di gloria il suo bel volto;

Vorrei poter cangiar vita con vita,
Darle tutto il vigor degli anni miei,
Veder me vecchio, e lei
Dal sacrificio mio ringiovanita.

Un serpente che si mangia la coda


La foto è reperita sul web, chi si sentisse "danneggiato" me lo comunichi

La guardi spostarsi dal divano alla poltrona, senza pace, senza fermezza, quel bastone dimenticato ad ogni angolo; Spirito mai domo che si arrende al corpo.
Ma se guardi meglio vedi uno spirito arreso in un corpo mai domo!
Non è facile viverle accanto, alterna rigurgiti di indipendenza a momenti di bambinesca memoria!
Ieri pomeriggio, uscita dal bagno, quattro passi ed una sedia… "Non ce la faccio" e noi intorno come chiocce apprensive…

Stanotte, nel buio della notte, camera-bagno-cucina-bagno-camera, senza una pausa, senza uno stop-and-go, il passo sicuro.

E’ tornata bambina, cerca coccole che non le mancano… un serpente che si morde la coda… più fai  tu meno fa lei… meno fa lei più precipita nel baratro!

A maggio son novanta… ci arriveremo?

senza di lei, io mai!


Non ce la faccio ad aspettare la mezzanotte.
99 anni fa nascevi, sono 18 anni che non ci sei più.
Non sono triste… è una settimana che rido perchè ho ritrovato questa:


Con quel piccione in testa mi fai troppo ridere!
Mi manchi, mi manchi perchè non sono mai riuscita a sognarti, mi manchi per tutte le cose che vorrei chiederti, mi manchi tutte le volte che mi dicono che ho il tuo stesso carattere, mi manchi…
Ma poi passo in corridoio, ti vedo sorridermi dalla foto… sorrido!
Il prossimo anno, però, per il centenario… metto on-line il filmino dell’ultima festa e facciamo cagnara