Un po' cazzeggio e un po' no, dipende dal giorno

Articoli con tag ‘crederci sempre’

Se vi va di accodarvi…


Profondamente offesa, come italiana, dal modo con cui il Times si è permesso di criticare il Presidente del Consiglio che la maggioranza degli italiani ha eletto, con alcuni amici bloggers abbiamo inviato una mail di protesta di cui trascrivo il testo*:


We are a group of Italian bloggers. Not all of us support Berlusconi’s politics.
We are surprised and hurt by your article on our Premier.
You offend our Premier with crude insults, on the basis of unproven gossip, which you promoted to factual data.

We think that this is not the journalistic style that brought Times to be the most prestigious English newspaper.

With all due respect

(Siamo un gruppo di bloggers italiani, e non necessariamente pro-Berlusconi.

Siamo sorpresi e feriti dal Vostro articolo sul nostro Premier.

Sulla base di pettegolezzi in nessun modo provati, e che voi avete promosso a dati di fatto, siete passati a offendere il nostro Premier con insulti grossolani.

Non è certamente così, noi crediamo, che Times è diventato il quotidiano più prestigioso in lingua inglese. Con tutto il rispetto)

 Seguono sedici firme di bloggers tra i quali c’è anche la mia. Se qualcuno si vuole aggiungere non ha che da comunicarlo in pvt o in un commento.

Testo di AnnaV

* Ritengo doveroso far presente ai signori del Times, qualora se ne fossero dimenticati, che i loro ministri acquistano film porno con i soldi dei contribuenti…

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L'iniziativa parte finale


Autori:
Terry e Viviana

Carissimi amici,

oggi vi presenteremo l’ultimo strumento, a sostegno della nostra iniziativa.
Lunedì siamo partite col raccontarvi cosa succede in una clinica svizzera, tanti di voi ci hanno dato sostegno e di questo non vi ringrazieremo mai abbastanza.
Vi chiediamo di collaborare ancora, non solo perché crediamo in questa iniziativa, ma soprattutto perché lo consideriamo un dovere. Promuovere la vita, e arginare tutto ciò che può invece negarla. Soprattutto se dietro ci sono interessi economici, che poco hanno a che fare con la dignità dell’uomo e la sua bellezza. Una bellezza trasfigurata forse nella fisicità a causa di una malattia, di un handicap, ma intatta nell’animo.
Abbiamo inviato una lettera al Ministro degli Esteri On. Franco Frattini, che vi proponiamo quì di seguito. Vi chiediamo un ultimo sforzo: quello di prelevarla e inviarla al Ministro con le vostre generalità. Vi chiediamo anche di farla girare in modo che in molti possano usare questo strumento. Più siamo, più possibilità abbiamo che qualcosa si muova.
Nel secondo rigo ci presentiamo come cattoliche, ognuno di voi può presentarsi come vuole perché siamo convinte che la difesa della vita non abbia colori, né bandiere, né religioni.

Vi ringraziamo in anticipo.

Indirizzo a cui la lettera va inviata: segreteria.frattini@esteri.it

Alla cortese attenzione del
Capo Segreteria e Segretario Particolare
Dott.ssa Nadia SALVATORI

Gentilissima dottoressa Salvatori,
le sarei estremamente grato/a* se, dopo avere preso visione della presente, lei potesse, nel momento più opportuno, porgerla all’attenzione del Signor Ministro degli Esteri, Onorevole Franco Frattini.

Ringraziandola anticipatamente, le porgo un caloroso saluto

Nome e Cognome

Onorevole Signor Ministro degli Esteri, dottor Franco Frattini,
sono/a un/a modesto/a* blog-writer cattolico/a che, insieme ad alcuni "colleghi" e lettori, è rimasto molto impressionato dalla realtà delle cliniche che praticano
l’eutanasia o suicidio assistito.

Come Lei saprà, cliniche di questo tipo si trovano in Belgio, Olanda e Svizzera; però, mentre nei due primi Paesi il "servizio" è riservato ai concittadini, la Svizzera invece apre le porte anche agli stranieri, e dunque anche agli italiani. Sono venuto/a* a conoscenza che molti nostri concittadini hanno richiesto la "prestazione" e 15 di loro sono già stati uccisi.

Ci preoccupa molto il fatto che il proprietario della clinica abbia piani di marketing molto ambiziosi: non solo i malati terminali, ma chiunque sia stanco di vivere, potrà rivolgersi a loro.

Le notizie di cui disponiamo sono frammentarie e imprecise, le Vostre saranno di ben altra qualità, ma parrebbe che le Autorità elvetiche stiano valutando se intervenire in senso restrittivo sulle attività del centro.

Ora io mi chiedevo se Voi, come Ministero degli Esteri di uno degli Stati coinvolti nella vicenda, potreste fare una diplomatica pressione perchè lo Stato svizzero proibisca l’utilizzo del "servizio" ai cittadini italiani o comunque stranieri.

Conoscendo la Sua sensibilità ai temi che riguardano la difesa della vita sono certo/a* che, se in questa vicenda esiste un margine di azione per il Ministero di cui Lei è titolare, lo attuerà al meglio.

Perciò, qualunque sia la Sua decisione, fosse anche "purtroppo non c’è niente da fare", La ringrazio comunque di cuore!

Con stima

Nome e Cognome
Account di posta elettronica
Link del blog (se ne avete)

* Dato che qui transitano anche amici piuttosto distratti vi ricordo di sostituire le parti in rosso con quella di vostra pertinenza

L'iniziativa continua


Oggi vi presenteremo due testimonianze. Siamo convinte che più che le le nostre parole, contino molto di più quelle di chi vive sulla propria pelle una malattia invalidante e sceglie la vita.

Ne abbiamo scelte due per questioni di spazio: quella di Salvatore Crisafulli (per due anni in stato vegetativo) e Mario Melazzini (medico malato di SLA).

Abbiamo inoltre creato dei banner che rimandano:

  • Uno al post precedente (per continuare a diffonderlo)
  • Un altro al post di Viviana "La vita è mia"
  • Un terzo al post di oggi

Chiaramente anche per questi strumenti potete scegliere di prelevare ciò che volete.
 
Sfogo di Salvatore Contro L’eutanasia

Dal mio letto di quasi resuscitato alla vita cerco anch’io di dare un piccolo contributo al dibattito sull’eutanasia.
Il mio è il pensiero semplice di chi ha sperimentato indicibili sofferenze fisiche e psicologiche, di chi è arrivato a sfiorare il baratro oltre la vita ma era ancora vivo, di chi è stato lungamente giudicato dalla scienza di mezza Europa un vegetale senza possibile ritorno tra gli uomini e invece sentiva irresistibile il desiderio di comunicare a tutti la propria voglia di vivere.

Durante quegli interminabili due anni di prigionia nel mio corpo intubato e senza nervi, ero io il muto o eravate voi, uomini troppo sapienti e sani, i sordi? Ringrazio i miei cari che, soli contro tutti, non si sono mai stancati di tenere accesa la fiammella della comunicazione con questo mio corpo martoriato e con questo mio cuore affranto, ma soprattutto con questa mia anima rimasta leggera, intatta e vitale come me la diede Iddio. Continua a leggere
 
 Quando la malattia incurabile fa scoprire il senso della vita
 

La storia inizia quando il medico di successo, sportivo, con una forma fisica invidiabile e una famiglia composta dalla moglie e tre figli, scopre di essere affetto dalla SLA, una malattia degenerativa che dopo averlo invalidato permanentemente lo avrebbe dovuto portare alla morte entro tre anni.
Così, l’uomo che scalava le montagne, che sembrava non aveva timore di nulla, il medico che curava i malati si scopre egli stesso profondamente malato. E’ spaventato, triste, fragile, con la prospettiva di un immediato futuro fatto di sofferenza, dolore, disperazione.
Melazzini racconta in maniera cruda le tante difficoltà per accettare una malattia che giorno dopo giorno lo disabilita, la resistenza a portare il bastone, e poi ad andare in carrozzella. Descrive la rabbia che gli impedisce di accettare la sua condizione di malato e il desiderio di rimanere solo e morire lontano da tutto e da tutti.
Nel punto più basso della sua disperazione, Melazzini racconta di aver pensato seriamente alla forma moderna di eutanasia, cioè al suicidio assistito.
Nel maggio del 2003 scrive ad una clinica svizzera, "Dignitas", e risponde a tutti requisiti richiesti per iniziare le pratiche che dovrebbero portarlo alla morte.

Telefona alla clinica perché gli sembra assurdo che per suicidarsi basti un’e-mail. La telefonata è surreale. "Mi sembrava di parlare con un impiegato del ministero – racconta Melazzini – Ho sentito un gelo incredibile". Continua a leggere

Chi vuole può prelevare il codice banner che preferisce ed inserirlo nel proprio blog con un semplice copia/incolla.

La Vita è adesso       SI' ALLA VITA        Guarda la vita

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