Un po' cazzeggio e un po' no, dipende dal giorno

Articoli con tag ‘biblioteca’

Una citazione un po' lunga


[…]Era uno scrittore, una decina d'anni più vecchio di me, i cui tre scarni romanzetti erano stati ridicolmente ipercelebrati sulla stampa nazionale. Grazie a personaggi che parlavano dialetti trascritti rozzamente e vivevano in condizioni di improbabile squallore, egli fu salutato come realista sociale, grazie a elementari espedienti narrativi di cui si serciva qui e là, alla maniera di Sterne e Diderot, fu salutato come scrittore sperimentale; e grazie alla consuetudine di inviare lettere ai giornali, in cui criticava la politica governativa in termini che mi avevano sempre colpito per la timidezza del loro estremismo, fu salutato come un radicale in politica. Ben più fastidiosa di questi meriti era la reputazione che si era guadagbato per il suo humor. Gli era infatti stata riconosciuta una giocosa ironia, un a satirica leggerezza di tocco che mi pareva fossero del tutto assenti dalla sua opera, caratterizzata semmai da un greve saecasmo e da occasionali spregevoli tentativi di dar di gomito al lettore con battute sin troppo marcate […]

La famiglia Winshaw – Jonathan Coe

Avrei voluto raccontarvi delle Bestie al frantoio (Matteo hai visto come si fa l'olio? – Zia sembra la pipì di uno che non beve da mille anni!) oppure del viaggio di ritorno (Michelle incazzata per il divieto di vedere Boing si è addormentata, Matteo:" Zia a quanto andiamo?"- "160"- "Qual è il limite?"- "140"- "Ma allora fai la furba!!!" – "Perchè non dormi?")
Avrei voluto raccontarvi del topino morto sotto il mio letto (fotografato post recupero), avrei voluto raccontarvi dell'acquisto del gasificatore per acqua per ridurre i rifiuti di plastica e di come ho appreso che probabilmente l'acqua di ciampino sarà dichiarata imbevibile per la presenza di arsenico, poi ho letto un paio di post su un sito e vi beccate la citazione di Coe  che traccia in anticipo di 15 anni il ritratto di chi lo scrive…

Pubblicità

Bambini Bonsai


Ero convinta di avere tra le tag una con su scritto "libri" o qualcosa di vagamente collegato, non c'è e verrà creata con questo post (poi con calma e voglia andrò a ricercare i post che trattano l'argomento e li taggherò).
Dopo questa fondamentale informazione veniamo al sodo.
Ho appena terminato la lettura di Bambini Bonsai di Paolo Zanotti, per evidenti ragioni la trama resta all'interno delle pagine affinchè se qualcuno che transita di qui decidesse di leggerlo non abbia rovinato il gusto della lettura (è vero che ho usato il condizionale ma preferirei che lo consideraste un ordine!)
E' un libro "strano", ambientato in un mondo che non c'è (non ancora almeno), un libro che ti porta a correre con i protagonisti, che ti mette la frenesia di andare a vedere come finisce, che riaccende il ricordo di certi riti di passaggio legati alla crescita il tutto scritto con un linguaggio ricercato ma mai indigesto.
Leggo raramente autori italiani, li trovo o troppo autoreferenziali o troppo semplificati, quasi che il lettore non sia considerato all'altezza, in Bambini Bonsai tutto questo non c'è.
L'unico rammarico si potrebbe dire che è quello di averlo terminato, invece ce ne è un altro di rammarico ed è quello che non appartenendo Zanotti a scuderie editoriali monopolizzanti sarà privato del supporo pubblicitario di massa che gli consentirebbe una più vasta notorietà.

Per questo motivo e perchè è veramente un bel libro miei fidi lettori (tutti amici e conosco l'indirizzo di tutti) che siete moralmente obbligati (e fisicamente minacciati) a leggere e divulgare questo libro